Martedì 24 aprile, presso l’Istituto “F. De Sanctis” di Sant’Angelo dei Lombardi, si è svolta la seconda e ultima giornata del corso “Parliamo del vostro futuro” con le lezioni di Nicola Cantore e Annunziata Berrino.
Dopo l’introduzione e il saluto del dirigente scolastico, Gerardo Cipriano, Nicola Cantore ha iniziato il suo intervento partendo dalle trasformazioni profonde, avvenute negli anni, della professione medica e dell’accesso ad essa. In modo semplice ed efficace, Cantore ha analizzato aspetti etici e deontologici della professione medica, affrontando, tra l’altro, le problematiche relative al delicato rapporto medico-paziente, sottolineando il valore dell’empatia nella relazione terapeutica con il paziente e la sua famiglia. Un altro rapporto, non meno importante, è quello che il medico instaura con i suoi colleghi, che deve essere basato sulla collaborazione e sulla condivisione di idee e conoscenze, esemplificato dal relatore attraverso la citazione delle parole di George Bernard Shaw: “Se tu hai una mela e io ho una mela e ci scambiamo le nostre mele allora tu ed io avremo ancora una mela a testa. Ma se tu hai un’idea e io ho un’idea e ci scambiamo queste idee; allora ciascuno di noi avrà due idee”. In conclusione, guardando indietro al proprio percorso professionale (da giovane “medico della mutua” a medico ospedaliero per quarant’anni, primario di ematologia all’Ospedale Moscati) il bilancio è pienamente positivo.
La mattinata è proseguita con la lezione di Annunziata Berrino, che ha avvicinato gli studenti al complesso fenomeno del turismo, bene prezioso, che va preservato. Ripercorrendo oltre un secolo di storia, Berrino si è soffermata sul rapporto tra il turismo e Napoli, centrale nella storia di questo fenomeno. Napoli, insieme al suo golfo, – ha ricordato la relatrice – è stata, tra Settecento e Ottocento, la città più amata e visitata d’Europa. Oggi, dopo anni di declino (scelte politiche miopi e congiunture nazionali e internazionali), si assiste all’ormai avvenuto ritorno del turismo a Napoli e in Campania. Ma in questo panorama, come si colloca l’Irpinia? Purtroppo, ha sottolineato Berrino, la nostra provincia risulta invisibile, ignorata. Illustrando ai giovani partecipanti l’importanza che lo sviluppo turistico potrebbe avere per l’economia provinciale, li ha esortati ad essere consapevoli delle potenzialità offerte dal nostro territorio. Occorre, secondo la professoressa della “Federico II”, costruire una cultura del turismo, una risposta individuale e collettiva per valorizzare e promuovere una zona interna come l’Irpinia, ricca di risorse culturali e paesaggistiche, ma anche eno-gastronomiche, artigianali e antropologiche.