Modestino Romagnoli
Nacque ad Avellino il 19 settembre 1865 da Francesco Saverio e Adelaide Roca, in una famiglia di estrazione borghese. Il padre, originario di Forlì, era uno speziale.
R. intraprese studi scientifici conseguendo la laurea e la specializzazione in Zooiatria presso l’Università degli studi di Napoli. Fu assunto dunque come veterinario condotto del Comune di Avellino per passare poi a svolgere tale incarico a livello provinciale.
Presto, però, i suoi interessi si sarebbero spostati verso i fattori strategici dello sviluppo economico del territorio, spaziando dalla conduzione agricola dei terreni, all’infrastrutturazione e alle fonti energetiche. Probabilmente, sia per la comprovata capacità nella gestione di affari particolarmente delicati, sia per la forza economica acquisita, nel 1908 venne nominato presidente della Camera di Commercio di Avellino (incarico che avrebbe rivestito per lungo tempo e a più riprese). Nel 1915, intanto R. era stato tra i promotori dell’istituzione del Consorzio agrario provinciale, di cui era diventato presidente, gestendo dunque, durante i difficili anni di guerra, la distribuzione annonaria.
In una singolare posizione di forza, derivatagli dalla gestione dei due istituti strategici dell’economia provinciale, nel 1919 tentò la strada dell’impegno politico, rivestendo un ruolo non secondario nella fondazione del Partito popolare in Irpinia. In occasione delle elezioni politiche del 1919, pensò dunque inizialmente di candidarsi nella lista del Ppi, ma fu poi costretto a non partecipare alla competizione politica per uno scandalo che nel mese di settembre aveva travolto il Consorzio granario. Ciononostante nel maggio del 1920, in occasione del primo congresso provinciale del Partito popolare, entrò nella giunta esecutiva del Ppi e nel 1921 ne assunse la segreteria provinciale. Ancora nel 1924 sostenne i popolari. Passò poi nelle file del Pnf, prendendo parte alle lotte interne.
Dal 1927 al 1932 presiedette la Federazione provinciale fascista del commercio di Avellino (a cui avevano aderito le associazioni sindacali dei datori di lavoro) e fu prima membro (nel 1928) poi presidente del Consiglio provinciale dell’economia di Avellino.
Morì il 17 aprile 1937 ad Avellino.
Elena Vigilante
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