Mercoledì 10 marzo 2021, organizzata dall’IPSEOA “Manlio Rossi-Doria” in collaborazione con il Centro di Ricerca “Guido Dorso”, si è tenuta la presentazione online del volume Il secolo breve di San Mango sul Calore e il terremoto del 23 novembre 1980, a cura di Nicola De Blasi e Fiorenzo Iannino con illustrazioni di Guido Marena (Il Terebinto Edizioni, 2020).
I lavori hanno preso il via con i saluti della prof.ssa Maria Teresa Cipriano, dirigente scolastica dell’IPSEOA “M. Rossi-Doria”, che ha innanzitutto precisato che la scelta della data di presentazione di un libro incentrato su un evento epocale quale il terremoto non è stata casuale: il 10 marzo dello scorso anno, infatti, l’Italia, sconvolta dal covid, entrava in lockdown. Il libro che viene presentato è fortemente evocativo. Se ci si sofferma su alcune parole chiave presenti in esso – spaesamento, nostalgia, resistenza identitaria, spazio urbano – si comprende che il terremoto non ha sconvolto soltanto i territori, ma anche le coscienze. Il libro, interessante per tutti, deve essere letto anche dagli studenti, non soltanto affinché conoscano e comprendano la storia locale, ma anche perché siano indotti a riflettere su come alcuni avvenimenti, il terremoto o il covid, possano cambiare radicalmente le vite di ciascuno di noi.
La parola passa poi al prof. Nunzio Cignarella, vicepresidente del Centro Dorso, che, dopo aver espresso soddisfazione per l’incontro, che rappresenta l’inizio di una più stretta collaborazione tra il “Rossi-Doria” e il Centro Dorso, prosegue osservando che il libro non racconta soltanto le vicende del terremoto, ma ripercorre un secolo di storia di San Mango sul Calore, esemplificativa della storia di tanti altri borghi dell’Appennino. Nel libro molto interessante è il rapporto tra microcosmo e macrocosmo, tra storia del paese e storia italiana, e molto significative sono le pagine dedicate ai racconti e alle testimonianze raccolti nella locale Mnemoteca; essa è un luogo della memoria che andrebbe istituito in ogni Comune, per conservare e trasmettere alle giovani generazioni la storia e l’identità dei luoghi.
L’incontro prosegue con l’intervento del prof. Fiorenzo Iannino, docente del “Rossi-Doria” nonché curatore del volume, che spiega come la storia di un piccolo paese possa essere collegata al concetto di secolo breve elaborato da Eric Hobsbawn. I sanmanghesi hanno partecipato al periodo indicato dal grande storico inglese con l’espressione “età della catastrofe”, già a partire dalle elezioni a suffragio universale maschile del 1913, fino alla II guerra mondiale; hanno partecipato anche alla successiva “età dell’oro”, soprattutto attraverso l’emigrazione, e, infine, all’“età della frana”, con il terremoto del 23 novembre. Nel libro – spiega il prof. Iannino – si è voluto mettere in risalto il senso dello spaesamento, inteso come perdita del paese. Con il terremoto la comunità si era davvero smarrita, il senso di identità rischiava di andare perso per sempre. È stato così che negli anni è iniziato un lavoro di raccolta di frammenti di memoria, sfociato nella Mnemoteca (il cui direttore scientifico è proprio il prof. De Blasi). Intrecciando la microstoria con la macrostoria, si è seguito un metodo che, come docenti di storia, si dovrebbe sempre tenere presente e che anche il Centro Dorso ha perseguito fin dalla fondazione: rapportarsi al territorio non per mera erudizione, ma costruendo con esso un rapporto forte.
Prende quindi la parola il pittore Guido Marena, che nel volume ha riportato in dialetto la testimonianza di quella notte drammatica resa da un amico ed ha illustrato con i suoi acquerelli luoghi facilmente riconoscibili di una S. Mango che non esiste più.
L’ultimo a intervenire è Nicola De Blasi, professore ordinario di linguistica italiana all’Università di Napoli “Federico II” e accademico della Crusca. Nel suo intervento il professore De Blasi osserva che le tre parti che scandiscono il volume sono strettamente collegate tra di loro. Si parte dal momento della crisi del terremoto, con la cesura tra il prima e il dopo e il senso di spaesamento che colpisce gli abitanti di San Mango. La seconda parte è dedicata ad una ricostruzione della storia che giunge fino agli anni ’80. La terza sezione introduce una prospettiva artistica, un collegamento con la memoria, in qualche caso diventata anche letteratura. Si tratta di pagine di ricordi alle quali hanno contribuito in tanti, in modi diversi e in epoche diverse, a cui si accompagnano acquerelli e fotografie che danno al libro una forte valenza didattica. Attraverso la narrazione di un luogo molto cambiato nel tempo si è cercato di suggerire una curiosità di tipo storico e geografico: “Le intere città sono storia viva. E io vorrei che guide si facessero non per gli stranieri, ma pe’ cittadini” scrive Tommaseo.
Il prof. De Blasi ricorda infine che la Mnemoteca, inaugurata nel 2015, potrebbe svolgere oggi una nuova funzione, quella di catturare l’interesse dei giovani, interesse che va sviluppato e coltivato anche dalla scuola. È necessario un approfondimento per valorizzare anche la ricchezza linguistica di un territorio e renderne i giovani consapevoli. Il libro, conclude il prof. De Blasi, rappresenta un piccolo contributo in questa direzione.
Chi volesse approfondire potrà riguardare l’intero incontro sulla pagina facebook dell’IPSEOA “M. Rossi-Doria” a questo link:
https://www.facebook.com/501230323372157/videos/429494131657543