Giuseppe Tozzoli
Nacque a Calitri nel 1826. Appartenente ad una delle più importanti famiglie della grande borghesia terriera altirpina, dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, presso l’Università di Napoli, si dedicò alla gestione del patrimonio familiare, facendo della sua proprietà una moderna azienda agricola. I risultati e la stima conseguita gli valsero dapprima la nomina a sindaco di Calitri e, successivamente, l’elezione al Consiglio provinciale, di cui fu anche presidente nella sessione del 1868. In Consiglio provinciale fu uno dei principali assertori della costruzione di una rete stradale che riuscisse a superare l’isolamento dei paesi dell’Irpinia.
Esponente della Giovane Sinistra, nel 1865 fu eletto, quale rappresentante del collegio di Lacedonia, al Parlamento. In sede parlamentare, dopo aver criticato la scelta di abbandonare la costruzione della linea conzana e la decisione di virare sulla linea Benevento-Foggia, si fece promotore della costruzione di una complessa rete ferroviaria, le cosiddette “Ofantine”, che avrebbero permesso alle zone interne appenniniche di uscire dall’isolamento cui le avrebbe confinate la costruzione della nuova linea ferroviaria. Fu in Parlamento fino al 1874 quando, in occasione delle elezioni del novembre di quell’anno, su pressione di Michele Capozzi, non presentò la sua candidatura appoggiando quella di Francesco De Sanctis.
Morì a Calitri nel 1881.
Ermanno Battista
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