Giovanni Di Guglielmo

Nato a San Paolo del Brasile il 22 settembre 1886 da una famiglia di origine irpina. Compì i suoi studi ad Avellino e si laureò in Medicina e chirurgia presso l’Università di Napoli. Dopo un breve periodo in cui esercitò la professione in Brasile tornò in Italia e iniziò a collaborare con Adolfo Ferrata, presso la cattedra di Patologia medica dell’Università di Napoli. Nel 1916 si arruolò e partecipò come ufficiale medico alla Prima guerra mondiale; di questi anni sono le sue prime due pubblicazioni sulle malattie leucemiche ed eritroleucemiche.
Dal 1931 al 1938 insegnò Patologia speciale medica e in seguito Clinica medica all’Università di Catania dove fu anche preside della Facoltà di medicina e chirurgia, e prorettore. Sempre a Catania fondò l’Istituto di clinica medica, il Centro per lo studio della brucellosi e la locale Società medico-chirurgica di cui fu anche presidente. Dal 1939 al 1951 insegnò patologia speciale medica e clinica medica all’Università di Napoli dove fu preside della Facoltà di medicina e chirurgia e fondò la Scuola di specializzazione in medicina interna e la locale Società medico chirurgica. Nel 1951 fu chiamato a dirigere la cattedra di Clinica medica dell’Università La Sapienza di Roma dove rimase fino al 1956, quando fu collocato fuori ruolo per raggiunti limiti di età. A Roma fondò e diresse, fino al 1961, la Scuola di specializzazione in ematologia dell’Università e promosse la realizzazione del Centro trasfusionale della Croce Rossa Italiana.
In campo medico e scientifico fu autore di importanti ricerche sulla brucellosi, ma gli studi che lo resero un nome di spicco dell’ematologia italiana e internazionale furono quelli legati alle malattie eritremiche e eritroleucemiche che lo portarono, tra il 1923 e il 1926, alla scoperta dell’eritremia acuta, meglio nota come “malattia di Di Guglielmo”.
Morì a Roma il 19 febbraio 1961.

Francesca Nemore

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