Tommaso Fiore
( Altamura 1884- Bari 1973)

 

 

Cresciuto ad Altamura, dopo gli studi nel seminario di Conversano, l’interesse per le discipline umanistico-letterarie ebbe la meglio, portandolo a iscriversi, nel 1903 alla facoltà di lettere e filosofia della Scuola Normale Superiore di Pisa.
F. tornò nella cittadina natale nel 1907, dove si distinse soprattutto per interventi in riviste letterarie, che si unì ad un maggiore interesse per la vita politica locale, soprattutto in opposizione ai rappresentanti locali del giolittismo. Nel 1913 ottenne l’incarico di materie letterarie a Gallipoli. Negli anni Venti e Trenta insegnò nei licei di Altamura, Bari e Molfetta.
Nel 1912 iniziò la sua collaborazione all’«Unità» diretta da Gaetano Salvemini e fra il 1910 e il 1913 avviò i primi contatti con Benedetto Croce. Nel 1916 partì per il fronte, fu fatto prigioniero ed internato nel campo di prigionia di Schwarmstadt.
Dopo la guerra, al ritorno in Puglia, riprese l’impegno politico, soprattutto a sostegno dei reduci, che lo avrebbe portato a diventare nel 1920 sindaco di Altamura.
Nel 1923 sarebbe cominciata la sua collaborazione con «Rivoluzione liberale» di Piero Gobetti, caratterizzando i suoi interventi con un sempre più marcato antifascismo e una spiccata attenzione alle condizioni di vita della popolazione del Mezzogiorno – sono di quegli anni la serie di interventi conosciuti come le “lettere pugliesi” – e idee sempre più marcatamente democratico-autonomiste. F., dopo il delitto Matteotti, aderì al Partito Socialista Unitario, scelte che gli sarebbero costate l’allontanamento dall’insegnamento.
Nel 1926 divenne attivo collaboratore della rivista «Quarto Stato» promossa da Carlo Rosselli e Pietro Nenni, ma con la piena instaurazione del fascismo, andò incontro a sempre maggiori pressioni e controlli da parte dell’autorità. Negli anni Trenta F. si dedicò soprattutto agli studi della letteratura classica, frattanto riuscì a tornare ad insegnare e, nel frattempo divenne collaboratore della casa editrice Laterza, di cui curò l’edizione di diversi importanti testi filosofici.
Il regime continuò a perseguitarlo per le sue idee, con la condanna al confino nel 1942 e un arresto a Bari poco prima del crollo del regime, assieme ad altri esponenti del liberalsocialismo locale. F. fu scarcerato dopo il 25 luglio. Con la fine del fascismo divenne un riferimento politico in tutta la regione, organizzando il congresso di Bari dei CLN, aderendo al Partito d’Azione – di cui fu riferimento di spicco – e tornando protagonista anche sulla stampa e riviste locali e nazionali. Nel 1944 fu nominato provveditore agli studi di Bari. Nel 1946 prese una cattedra di letteratura Latina presso l’università di Bari, che avrebbe mantenuto fino al 1954. Nel 1952 le sue precedenti “lettere pugliesi”, sarebbero state pubblicate nel volume Un popolo di formiche, che si sarebbe aggiudicato il Premio Viareggio. Nel corso degli anni ’50 F. compì anche diversi viaggi in Europa, soprattutto nell’area del Patto di Varsavia, di cui avrebbe lasciato pubblicato diverse memorie. Il meridionalismo rimase costantemente al centro della sua azione politica, come testimoniano i suoi contributi sul tema ai congressi del PSI fino ai primi anni ’60, con un’attenzione particolare alle condizione delle fasce più emarginate della società meridionale, con numerosi saggi e interventi in riviste. Le ultime energie si concentrarono nella fondazione, nel 1969, della rivista «Il Risveglio del Mezzogiorno», punto di riferimento e di aggregazione dei poeti meridionali, e dell’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Età Contemporanea, con l’intento di costituire un centro di documentazione sulle lotte contadine ed operaie in Puglia nel primo e nel secondo dopoguerra. L’Istituto gli sarebbe stato poi intitolato, dopo la scomparsa, avvenuta nel giugno del 1973.

1) Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea “Tommaso Fiore” (IPSAIC)

Archivio:

I versamento
Il fondo ha una consistenza di n. 750 lettere, contenuti in 2 buste. Conserva la corrispondenza dal 1910 al 1964 con esponenti locali e nazionale della cultura liberal democratica e antifascista, tra i quali Piero Gobetti, Augusto Monti, Guido Dorso, Giovanni Carano Donvito, Gaetano Salvemini, Benedetto Croce, Giustino Fortunato, Antonio De Viti De Marco.
Questo versamento è stato riordinato e inventariato nel 2007 da Maria Palasciano nel 2007.

Inventario del I versamento: http://ipsaic.it/wp-content/uploads/2020/06/Tommaso-Fiore-I-versamento.pdf

II versamento
Ha una consistenza di 32 fascicoli in 6 buste di documenti di varia tipologia relativi agli anni 1900-1997. Le carte sono state riordinate in sei serie relative ai volumi pubblicati, ai documenti personali, ai materiali di lavoro e studio, agli scritti autobiografici e alle raccolte di articoli di interesse letterario e di e su Tommaso Fiore. La documentazione va dal 1900 al 1997. In virtù della eterogeneità dei documenti (materiali a stampa, quotidiani, periodici, lettere, cartoline, stralci di articoli di giornale, agenda, pubblicazioni, documenti personali, scritti autobiografici, bozze, volantini, opuscoli, ritagli a stampa), l’ordinamento ha privilegiato un criterio cronologico all’interno delle singoli fascicoli.
Il riordinamento è stato compiuto da Riordinamento e inventariazione a cura di Anna Gervasio nel 2020.

Inventario del II versamento: http://ipsaic.it/wp-content/uploads/2020/06/Tommaso-Fiore-II-versamento.pdf 

Entrambi i versamenti sono in corso di digitalizzazione nell’ambito del progetto “I luoghi della memoria. Iniziative per promuovere la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione dei luoghi della memoria del Novecento e degli archivi storici pugliesi” promosso dalla Regione Puglia.

Soggetto conservatore:

L’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea (IPSAIC), sorto negli anni Cinquanta ad iniziativa dell’Associazione nazionale perseguitati politici antifascisti (Anppia), si è costituito in associazione il 12 aprile 1970 ad opera di significativi esponenti della cultura democratica pugliese, tra i quali Tommaso Fiore, Natale Lojacono, Fabrizio Canfora, Franco De Felice, Giuseppe Di Vagno.
Nel 1982 l’IPSAIC ha ottenuto il riconoscimento di archivio di notevole interesse storico da parte della Soprintendenza Archivistica della Puglia e dal 1988 è associato all’Istituto Nazionale per la storia del Movimento di Liberazione in Italia (INSMLI), oggi “Istituto Nazionale Ferruccio Parri” (Rete degli istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea).
Nel corso di questi anni l’IPSAIC ha collaborato con il Miur, con diversi istituti universitari di Bari e di Foggia e ha svolto attività di consulenza per il Consiglio Regionale della Puglia, per diversi assessorati della Regione e comuni pugliesi, tra cui il capoluogo, nel campo del recupero della memoria storica relativa alla Puglia e alle altre regioni del Mezzogiorno. Ha partecipato a diversi programmi nazionali della Rai e a progetti di ricerca e didattica di enti culturali nazionali, tra cui l’Animi (Associazione nazione per gli interessi del Mezzogiorno), la CGIL e le Camere del Lavoro, Casa di Vittorio, Fondazione Di Vittorio, Anpi, ANPPIA, Fondazione Gramsci di Puglia.
Costante è, infine, la collaborazione con la “Teca del Mediterraneo” – Biblioteca multimediale e Centro di documentazione del Consiglio regionale della Puglia, con gli Archivi di Stato di Bari, di Foggia, di Brindisi, con la Biblioteca nazionale di Bari “Sagarriga Visconti-Volpi” e con l’attività di ricerca dell’Istituto “Ferruccio Parri”.
Un primo intervento di sistemazione dei fondi originari dell’Istituto ha avuto luogo alla fine degli anni Ottanta, in seguito incrementato e confluito nella Guida agli archivi della Resistenza dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, disponibile anche per la consultazione online.
Gli inventari redatti da Maria Palasciano nel 2007 e dai componenti della Commissione archivi dell’Istituto tra il 2019 e il 2020 (nell’ambito del progetto “I luoghi della memoria. Iniziative per promuovere la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione dei luoghi della memoria del Novecento e degli archivi storici pugliesi” promosso dalla Regione Puglia) sono in corso di aggiornamento e saranno pubblicati a breve sul sito ufficiale dell’Ipsaic.
I fondi archivistici sono liberamente accessibili previo appuntamento, negli orari di apertura dell’Istituto.

Indirizzo: c/o Biblioteca multimediale del consiglio regionale della Puglia “Teca del Mediterraneo” via Gentile 52, 70126 Bari BA
Orario di apertura: 9-13 dal lunedì al venerdì. Previo appuntamento è possibile anche l’apertura pomeridiana tra le 16 e le 18. Chiusura al pubblico nel mese di agosto.

Telefono: +39 080 5402712
e-mail: antifascismo.biblioteca@consiglio.puglia.it
sito internet: http://ipsaic.it/

2)Biblioteca De Gemmis – Città Metropolitana di Bari


Archivio:

Il fondo comprende documentazione compresa tra il fra il 1903 e il 1973 (con carte dal 1863) ed ha una consistenza totale di 385 fascicoli, custodite in 56 buste. La documentazione è stata donata nel 1982 dalla vedova di F.
L’archivio comprende una serie corrispondenza schedata analiticamente, con lettere ordinate in ordine cronologico dal 1916 al 1973.
Ulteriori serie dell’archivio, coerenti alle attività politiche e culturali di F., sono: “Attività letteraria e pubblicistiche”, “Attività politica”, “Materiali di lavoro e studio”.
L’inventario del fondo e la schedatura del carteggio sono state realizzate da Serena Franchini.

Inventario del fondo: https://www.cittametropolitana.ba.it/provinciaba/allegati/5194/Inventario_TommasoFiore.pdf
Schedatura analitica carteggio: https://www.cittametropolitana.ba.it/provinciaba/allegati/5194/Inventario_Corrispondenza_TommasoFiore.pdf

Soggetto conservatore:

Questa istituzione culturale nasce nel 1960 come Biblioteca Provinciale di Bari grazie alla donazione del bibliofilo barese Gennaro De Gemmis delle sue raccolte librarie ed archivistiche alla Provincia di Bari.
Il suo patrimonio, ricco di fondi di storia pugliese, si è sempre più arricchito nel corso degli anni seguenti, grazie ad acquisti e donazioni. La prima sede dell’istituto era nella Corte del Catapano, all’interno del complesse della Basilica di San Nicola. Dopo alcuni cambi di sede, dal 2003 la biblioteca si trova all’interno dell’ex convento di Santa Teresa dei Maschi.
A seguito della emanazione della Legge 7 aprile 2014, n. 56 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”,  la Biblioteca De Gemmis fa capo alla Città Metropolitana di Bari.
Il patrimonio della biblioteca è costituito da circa 70.000 titoli bibliografici.
Molto rilevante è la sezione manoscritti dell’istituto, che ha come nucleo fondante i documenti e le pergamene relative alla Puglia. La sezione si è successivamente arricchita di ulteriori fondi privati, donati o acquistati dall’Amministrazione Provinciale e dalla Città Metropolitana.

I fondi archivistici sono liberamente accessibili su appuntamento presso la sezione manoscritti.

Indirizzo: Complesso di Santa Teresa dei Maschi – Strada Lamberti, 4 – 70122 Bari
Orario di apertura: 09-13.30 dal lunedì al venerdì (per la sola sezione manoscritti);
telefono +39 080-5412596
e-mail: servizi@bibliotecametropolitana.bari.it ; info@bibliotecametropolitana.bari.it
sito internet: https://www.cittametropolitana.ba.it/pls/cittametropolitanaba/v3_s2ew_consultazione.mostra_pagina?id_pagina=1091

3) Biblioteca Nazionale di Bari “Sagarriga Visconti Volpi”

Archivio:

Il fondo è costituito da 61 faldoni ed è diviso in due sezioni: Epistolario e Archivio.
L’Epistolario, con documenti dal 1943-1966, è costituito da oltre 13.000 lettere della corrispondenza giornaliera di F., organizzate in ordine cronologico in 280 fascicoli, che comprendono sia gli originali manoscritti e dattiloscritti , che le minute delle lettere di risposta. L’Epistolario comprende sia lettere singole ma anche numerosi carteggi completi, sia con alcune delle principali personalità politiche e della cultura italiana, che con direttori e redattori di riviste, associazione, partiti ed editori.
L’Archivio, con documenti dal 1942 al 1961, comprende carte e articoli relativi alla collaborazione di F. con quotidiani locali e nazionali, riviste, convegni; le bozze di stampa dei suoi saggi, tessere associative, taccuini, stampe, volantini, appunti di viaggio e carte personali attestanti la sua attività istituzionale.

Informazioni generali sul fondo: http://www.bibliotecanazionalebari.beniculturali.it/index.php/component/content/article/16-patrimonio/57-archivio-tommaso-fiore

Schede sezione Epistolario: https://manus.iccu.sbn.it/opac_SchedaFondo.php?ID=109
Schede sezione Archivio: https://manus.iccu.sbn.it/opac_SchedaFondo.php?ID=541

Soggetto conservatore:

Questo istituto apre al pubblico nel 1877, successivamente alla donazione della biblioteca personale del senatore barese Gerolamo Sagarriga Visconti Volpi al comune del capoluogo pugliese. Nel corso dei decenni la biblioteca si è arricchita di ulteriori donazioni private oltre che dell’acquisizione dei conventi soppressi della provincia barese. L’istituto diventa di statale con titolo di nazionale nel 1958.
La biblioteca conserva attualmente circa 500.000 esemplari bibliografici, soprattutto su temi di carattere generale, con prevalente attenzione alla produzione di carattere umanistico, con particolare riferimento alla cultura meridionale e regionale.
I fondi archivistici della biblioteca sono parte dei manoscritti posseduti dall’istituto, acquisiti soprattutto attraverso donazioni o lasciti e sono in grande maggioranza di provenienza locale.

I fondi archivistici sono liberamente accessibili

Indirizzo: c/o Cittadella della Cultura Bari – via Pietro Oreste, 45 – 70123 Bari
Orario di apertura: 7.50-19.00 dal lunedì al venerdì; sabato 7.50-18.50.
Telefono: +39 080 2173111
e-mail: bn-ba@beniculturali.it
sito internet: http://bibliotecanazionalebari.beniculturali.it/

 

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