Alfredo Covelli
Nacque a Bonito il 22 febbraio 1914. Laureatosi in Lettere e filosofia, Giurisprudenza e Scienze politiche, dopo un primo periodo dedicato all’insegnamento delle materie letterarie, partecipò al secondo conflitto mondiale in qualità di ufficiale dell’Aeronautica.
Dopo la caduta del regime e la formazione del I Governo Badoglio fu chiamato a svolgere l’incarico di segretario particolare e di capo di gabinetto del Ministero dei lavori pubblici. Incarico poi confermato anche nel successivo Governo a guida Badoglio.
Nel 1945 sposò Elvira Riola, dalla quale ebbe cinque figli.
L’impegno politico assorbì gran parte delle energie di C. in questo periodo. Fu tra i promotori del neocostituito Partito liberal social-democratico, che prese poi il nome di Concentrazione nazionale democratico-liberale con l’obiettivo di divenire il punto di raccordo per la creazione di un grande partito liberale monarchico.
Candidato nella circoscrizione di Benevento per la lista Blocco nazionale della libertà, C. fu tra i più giovani eletti all’Assemblea costituente.
Nel luglio 1946 fondò il Partito nazionale monarchico, del quale fu anche segretario. Nel corso degli anni successivi C. non riuscì tuttavia nell’intento di raccogliere intorno al Pnm (dal 1961 Partito democratico italiano di unità monarchica) tutti i monarchici, dispersi in altri partiti e organizzazioni politiche.
Ciò nonostante C., eletto in Parlamento per sette legislature consecutive, riuscì a far sentire il proprio peso nella vita politica e parlamentare italiana, spendendosi anche in prima persona contro le riforme promosse dal centro-sinistra. Ormai al minimo storico nei consensi elettorali, nel 1972 C. promosse la confluenza del suo partito nel Movimento sociale di Giorgio Almirante, contribuendo a dare vita al Movimento sociale italiano-Destra nazionale, di cui C. fu presidente. Tuttavia nel 1976 C. si dimise dall’incarico per le derive nostalgiche del regime presenti nel Movimento sociale.
Il fallimento di questa esperienza contribuì in maniera decisiva alla sua decisione di ritirarsi dalla vita politica nel 1979.
Parlamentare europeo dal 1969 al 1979, fece parte della Commissione italiana per la conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa.
Il 15 gennaio 1998 Vittorio Emanuele di Savoia lo nominò presidente onorario della Consulta dei senatori del Regno.
Morì a Roma il 25 dicembre 1998.
Leonardo Pompeo D’Alessandro
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