Seminario “Classi dirigenti e territori in età contemporanea. Asimmetrie tra centri e periferie, continuità e discontinuità. Il caso italiano (1861-2015)” – Napoli, 23-02-2017 – Immagini e report

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La seconda giornata del seminario di ricerca “Classi dirigenti e territori in età contemporanea. Asimmetrie tra centri e periferie, continuità e discontinuità. Il caso italiano (1861-2015)”, tenutasi giovedì 23 febbraio presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, che ha fatto seguito alla prima giornata, tenutasi lo scorso 13 dicembre nel complesso dell’ex Carcere Borbonico di Avellino, ha offerto una intensa occasione di studio e discussione.

Gli interventi, seppur con tagli e approcci differenti, hanno alimentato un confronto denso e ricco di stimoli, con ben 11 presentazioni provenienti da 12 diversi studiosi, alcune veri e propri cantieri aperti, altre già in una fase più avanzata.
Coordinati da Mario De Prospo, Marco De Nicolò e Luigi Musella, sono intervenuti: Cristina Accornero, Carmelo Albanese, Vincenzo Barra, Luigi De Francesco, Adriano Mansi, Dora Marucco, Jacopo Perazzoli, Giancarlo Poidomani, Maria Marcella Rizzo, Camilla Tenaglia, Stefano Ventura, Luciano Zani.

Come ha sottolineato Paolo Macry nelle conclusioni al termine della giornata dei lavori, “il topos classi dirigenti-territori ha una notevole importanza euristica. Mi sembra – ha aggiunto Macry – che dalle varie relazioni sia uscita un’immagine molto ricca e autonoma della politica, che emerge come campo autonomo e forte soprattutto nel rapporto con l’amministrazione, assieme alla dimensione territoriale e all’interesse sui comportamenti dei gruppi dirigenti nelle fasi di cesura politica e di regime del nostro paese”.

Tanti gli stimoli, tanti gli interrogativi aperti, a cominciare dalle caratteristiche stesse dei gruppi dirigenti, portano a chiedersi, come ha fatto Macry, se essi rappresentino interessi settoriali o complessivi di un territorio e in quale modo si possano valutare e comparare le performance di questi gruppi dirigenti, sia rispetto alla periferia che al centro.

Nuovi interessanti spunti di discussione, sulla scia delle prime due intense giornate seminariali, emergeranno sicuramente nel corso del prossimo appuntamento, che si terrà a Roma il 6 aprile, presso il Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche dell’Università di Roma “La Sapienza”.

In questa occasione ci saranno altri 12 partecipanti e si spera di continuare a riflettere, come si è già iniziato a fare, sulle possibili griglie interpretative comuni tra gli studiosi di un campo di studi che questi seminari stanno rivelando particolarmente fecondo e vivo.

Il Seminario, coordinato dal Centro di Ricerca “Guido Dorso” e inserito tra i Seminari Sissco (Società italiana per lo studio della storia contemporanea), si sta avvalendo di un comitato scientifico composto da Giuseppe Ambrosino, Sabino Cassese, Marco De Nicolò, Mario De Prospo, Paolo Macry, Guido Melis, Antonella Meniconi, Marco Meriggi, Luigi Musella e ha come partner la Società per gli studi di storia delle istituzioni e MaTrix – Laboratorio di storia, sociologia e scienza delle istituzioni.

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