Ireneo Vinciguerra
Nacque ad Ariano Irpino il 24 marzo 1887. Conseguì la laurea in legge presso l’Università di Napoli e intraprese la carriera di avvocato. Fin da giovane cominciò a svolgere attività politica e nel 1921, dopo alcune esperienze nel Consiglio comunale e come assessore municipale, prese la guida del Partito socialista di Ariano. Contrario al fascismo, fece parte del Comitato campano antifascista di Benedetto Croce: schedato come socialista, fu tenuto sotto sorveglianza dal regime tra il 1926 e il 1942, a causa delle sue idee politiche e delle sue amicizie. Negli stessi anni proseguì la professione di avvocato.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre partecipò alla creazione del locale Comitato di Liberazione nazionale: l’Amministrazione militare alleata lo nominò Commissario del Comune di Ariano Irpino, incarico che tenne dall’autunno del ’43 fino al dicembre 1944. Terminata la guerra, il 2 giugno 1946 fu eletto deputato all’Assemblea Costituente nel XXIV collegio di Salerno-Avellino, all’interno del gruppo del Partito socialista italiano di Unità proletaria, subentrando a Luigi Cacciatore (primo in lista), eletto nel collegio unico nazionale. Nel gruppo parlamentare socialista ricoprì la carica di deputato della Costituente fino al 31 gennaio 1948, partecipando a numerosi dibattiti e contribuendo in maniera decisiva alla discussione su alcune specifiche questioni relative alla stesura della Costituzione; si interessò anche dello sviluppo del Mezzogiorno e della sua regione. Nel 1947 fu direttore del giornale “Il Corriere di Ariano Irpino” e nel 1949 fondò “La Riscossa”. A seguito della scissione interna al Psi nel 1947, scelse di seguire la corrente che diede vita al Partito socialista dei Lavoratori italiani prima, poi al Partito socialdemocratico.
Morì ad Ariano Irpino l’8 agosto 1954.
Matteo Stefanori
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