Antonio Manganelli
Nacque nel 1950 ad Avellino e si laureò in Giurisprudenza a Napoli; più tardi si sposò con Adriana Piancastelli e divenne padre di Emanuela. Entrò nella Polizia nel 1975 e percorse rapidamente i gradini della carriera, dimostrando ottime doti di investigatore e conseguendo importanti successi nel campo dei sequestri di persona, soprattutto quando si trovava a Firenze come commissario dal 1975 al 1983, poi presso la Direzione centrale della polizia criminale, nel Dipartimento della pubblica sicurezza, dove dal 1990 divenne uno dei dirigenti del Servizio centrale operativo e poi del Servizio centrale di protezione dei collaboratori di giustizia e dove ebbe inizio la sua lunga collaborazione con Gianni De Gennaro. Dopo una breve esperienza come questore a Palermo tra il 1997 e il 1999 (dove poté operare arresti di latitanti importanti) e a Napoli per meno di un anno, tornò al Ministero per assumere, contemporaneamente alla nomina a prefetto, il ruolo di direttore centrale della Polizia criminale e vice direttore della Pubblica sicurezza; il 3 dicembre 2001 gli vennero conferite le funzioni vicarie. Il coronamento della sua carriera coincise con la nomina a capo della Polizia il 25 giugno 2007; il programma che si propose di attuare prevedeva la creazione di un meccanismo della sicurezza basato sul coordinamento, meglio sulla integrazione e interazione di tutte le forze di polizia; inoltre, M. seppe imprimere alla polizia trasparenza e legittimazione democratica, dopo la pesante crisi attraversata a seguito degli eventi verificatisi a Genova in occasione del vertice G8 nel 2001, per i quali ritenne che la Polizia si dovesse scusare. M. pubblicò alcuni saggi dedicati alle problematiche affrontate nella sua esperienza investigativa, e negli ultimi mesi della sua vita, durante la malattia che lo avrebbe portato alla morte prematura, scrisse un romanzo in parte autobiografico, Il sangue non sbaglia.
Morì a Roma il 20 marzo 2013.
Giovanna Tosatti
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