Nicola Abate

Nato a San Martino Valle Caudina il 4 febbraio 1831 fu tra i protagonisti dei moti del 1848, venendo arrestato all’indomani della reazione del 15 maggio. 

Liberato dal carcere borbonico si laureò in Medicina, ma non praticò mai la professione, dedicandosi invece alla ricerca e all’insegnamento. 

In seguito a concorso nel 1858 venne nominato professore di patologia razionale e d’igiene nell’Istituto universitario dell’Aquila; nel 1860 ottenne lo stesso incarico presso l’Istituto avellinese. 

All’indomani dell’unificazione le sue prospettive lavorative subirono un peggioramento a causa della soppressione degli Istituti universitari provinciali.

 L’11 novembre 1861 fu richiamato in attività presso il liceo-ginnasio di Avellino con l’incarico di professore di storia naturale, nonostante avesse richiesto personalmente al ministro della Pubblica Istruzione, Francesco De Sanctis, altri incarichi. 

Interessato all’istruzione tecnica e alla scienza, che esaltava come leva principale per l’innalzamento della conoscenza, fu tra i fautori della creazione dell’Istituto tecnico provinciale, di cui fu direttore, e promosse la prima esposizione agricola, industriale, manifatturiera ed artistica del Principato Ulteriore. Nel 1873 lasciò Avellino per Reggio Calabria per assumere la presidenza del liceo-ginnasio “T. Campanella” e, successivamente, fu nominato provveditore a Chieti, in una sede da lui non desiderata. Fu poi trasferito a Bari e, infine, a Caserta, dove concluse la sua carriera nei primi anni Novanta. Si ritirò a San Martino Valle Caudina, dove morì il 15 ottobre 1896.

Ermanno Battista

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